Non molto tempo fa leggevo queste righe:
“Sono tempi di decadenza spirituale…(..) In queste epoche silenziose e cieche gli uomini danno importanza solo al successo esteriore, si preoccupano unicamente dei beni materiali, e salutano come una grande impresa il progresso tecnico…. Le energie spirituali vengono sottovalutate, se non ignorate. I pochi che hanno ideali e senso critico sono scherniti o considerati anormali.”
Suona familiare? Non vi sembra la descrizione perfettamente calzante del nostro mondo malconcio?
Invece lo scriveva Wassily Kandinsky nel suo “Lo Spirituale nell’Arte”, era il 1910.
In ogni epoca c’è stato qualcuno che ha denunciato questa irriducibile contraddizione con la realtà circostante, dai greci e latini ai giorni nostri, filosofi, artisti, mistici, scrittori, ribelli ci parlano di questo dissidio tra anima e materia, che a mio avviso è un’opposizione tra la nostra innata spiritualità e il corpo della società in cui viviamo, tra le nostre intime inclinazioni e le regole che ci ingabbiano. Qui non si tratta di apocalittici e integrati, quanto piuttosto di non uccidere il proprio fanciullo interiore, per dirla alla Pascoli. Di non tradire il ragazzo o la ragazza sognante che si è stati per diventare un apatico, incattivito, egoista, cinico e frustrato adulto che non sopporta la diversità.
La faccenda è seria, è una questione di vitale importanza! Qui si parla di immaginazione contro ignoranza, di gioia contro grettezza, di esistenza contro necrosi, insomma dell’eterna battaglia tra il bene e il male, tra Fantàsia e il Nulla. Spero vi ricordiate “La Storia Infinita”, in quel cult anni ’80 il discorso di Gmork ad Atreyu è illuminante: “La gente non crede più nei sogni così il Nulla dilaga, ed è facile dominare chi non crede più a niente”. Eh già, il Nulla dilaga cari miei, dilaga attraverso i salotti televisivi, i social media, i politici, le partite di calcio e i SUV in doppia fila. Ognuno di noi è coinvolto nello scontro e possiede i mezzi per fermare il Nulla. Io uso le matite, per lo più. Questi lavori che condivido sono la mia testa tra le nuvole, i miei piedi per aria, il ragazzo mai cresciuto, i miei sogni ad occhi aperti. Rappresentano l’ostinazione a coltivare la poesia nel quotidiano, lo straordinario nell’ordinario.
Benvenuti e buona visione.
Livio
Not long ago I read these lines:
“These are times of retrogression in the spiritual world (…) During these dumb, blind periods men lay special and exclusive stress on outward success. They are only interested in material possessions and welcome any technical advancement (…) as an achievement of major magnitude, while spiritual forces are neglected, if not completely ignored. The solitary seekers, the hungry of soul, the visionaries are derided or dubbed as spiritually abnormal.”
Does this sound familiar? Don’t you agree that this describes perfectly our battered world?
Actually this was written by Wassily Kandinsky in “Concerning the Spiritual in Art”, 1910.
In every period there has been someone who denounced this irreducible contrast with the reality around us.
From the time of Ancient Greeks and Romans to today, philosophers, artists, mystics, writers, rebels speak about this tension between soul and matter which, in my opinion, is an opposition between our natural spirituality and the society we are living in, between our deep inclinations and the cage of rules and conventions. It is not a matter of being an outsider or a conformist, rather about not kill the child within us, as Giovanni Pascoli suggested. It is a matter of not disowning the dreamer who we once were as a boy or a girl only to become indifferent, insensitive, bitter, selfish, cynical, frustrated, and intolerant as an adult.
This is a serious and vital matter! Here we are talking about imagination against ignorance, joy against meanness, life against necrosis, that is the eternal struggle between good and evil, Fantasia and the Nothing. I hope you remember “The Neverending Story”, it was the 80s. What Gmork said to Atreyu was eye-opening: “People have begun to lose their hopes and forget their dreams. So the Nothing grows stronger. (…) People who have no hopes are easy to control.” The Nothing grows stronger indeed, my dear. It grows stronger through TV shows, social media, politicians, football matches, and double-parked SUVs. Each and every one of us is involved in this struggle and has got the means to stop the Nothing. Pencils are mine. These artworks I’m sharing with you are my head in the clouds, my feet in the air, the boy who doesn’t grow up, my daydreams. They represent my persistence to nurture the poetry in the daily existence, the extraordinary in the ordinary.
Welcome and enjoy the show.
Livio